Negli ultimi dieci anni, studi sull'ambiente di lavoro hanno dimostrato che i problemi acustici sono quelli che più compromettono lo stato di salute dei lavoratori e la buona resa produttiva degli stessi.
Anche se si tende a sottovalutarlo, l'inquinamento acustico è altrettanto nocivo e sicuramente più subdolo di quello atmosferico, per cui l'ipoacusia da rumore rimane ancora la patologia professionale di più frequente riscontro nel nostro paese. Il problema coinvolge anche aspetti più complessi che vanno oltre l'udito, in quanto l'esposizione a rumore può dare anche effetti extrauditivi. ivere infatti in ambienti rumorosi è fonte di sofferenza psichica che si manifesta con stress, disturbi dell'attenzione, ansia e senso di fastidio che possono degenerare in una persistente irritabilità ed aggressività. Sempre riconducibili al rumore sono numerosi disturbi fisici come cefalea, scompensi cardiovascolari, disturbi respiratori e digestivi, che comportano gravi ripercussioni sulla qualità della vita e del lavoro. Emblematica la sentenza emessa della Corte d'appello di Milano il 14 febbraio 2003, che ha riconosciuto ai lavoratori il diritto ad essere risarciti per lo stress e il malessere psico-fisico causati dall'esposizione continuativa a rumori che superano la soglia della normale tollerabilità. |