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Il nucleare deve uscire dal silenzio
“È comprensibile che la gente oggi sia ancora timorosa nei confronti del nucleare e anche di altri tipi di centrali”, fa notare Caressa. “È lo scotto che si paga per anni di silenzi, che hanno lasciato campo libero a logiche contrarie alla crescita e allo sviluppo tecnologico. Da qui anche il proliferare della famosa sindrome Nimby (dall'inglese Not in my backyard, non nel mio cortile, ndr). Occorre più che mai ricordare come tutte le centrali, comprese quelle nucleari,
siano oggi decisamente più sicure che in passato anche grazie alle avanzate tecnologie utilizzate. A chi concretamente contribuisce allo sviluppo del Paese ospitando sul proprio territorio una centrale elettrica, devono però essere rico-
nosciuti dei ritorni concreti, in termini di occupazione, di teleriscaldamento, di bollette più leggere e di minori imposte (ad esempio, sui combustibili con riduzioni delle accise)”.

Seminario internazionale, X Edizione, 19-20 Novembre, Reggio Calabria
Articolo da: Donna, Economia & Potere, 2009 pag.56-59
 
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