Una grande opportunità e qualche rischio |
Detto così, sembra facile. Ma per l'Italia sarebbe una rivoluzione di grandissima portata, che inciderebbe su tutto il sistema produttivo ed energetico, privilegiando certe aziende e penalizzandone altre.
Non a caso, da quando si è cominciato a parlare di ritorno al nucleare, nel Paese infuria la battaglia dietro le quinte fra i vari attori dell'industria elettrica, che non vogliono rischiare di perdere l'occasione o di esserne schiacciati. Le manifestazioni dell'opinione pubblica pro o contro questa fonte di energia, in realtà, si riducono spesso a dispute di facciata, superabili con una corretta informazione da parte delle aziende e del governo, se la volontà politica di portare a realizzazione il progetto ci fosse davvero. “Il ritorno del nucleare in Italia - fa notare Emanuela Putoto - è una grande opportunità anche per l’ambiente, in quanto va a liberare risorse economiche che possono essere reinvestite sulla ricerca e sulle fonti rinnovabili. Una adeguata campagna di informazione e formazione della popolazione potrebbe ridurre la diffidenza verso una tecnologia che in altri Paesi ha dimostrato di essere affidabile”. Non è altrettanto ottimistica Annamaria Tripaldi: “Non ritengo che sia difficile conciliare le esigenze del territorio nel caso delle energie da fonti rinnovabili. Ben diverso è il tema nel caso del nucleare”. Nicoletta Marin è particolarmente preoccupata per la tenuta geologica del territorio: “Ci sono zone rischiose dal punto di vista idraulico e caratterizzate da fenomeni di subsidenza, cioè di abbassamento del terreno, che non si possono ignorare”.
Seminario internazionale, X Edizione, 19-20 Novembre, Reggio Calabria Articolo da: Donna, Economia & Potere, 2009 pag.56-59 |