“In materia di incentivazione alle energie pulite - concorda Chiara Caressa - si è operato negli ultimi anni molto bene, anche grazie al ruolo propulsivo dell'Authority per l'Energia e il Gas.
Non divieti, ma una precisa politica di incentivi fiscali, di certificati verdi e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sugli aspetti ambientali hanno portato un notevole incremento dell'energia prodotta con sistema eolico, idroelettrico e fotovoltaico. Dobbiamo continuare su questa strada”. Basta guardarsi attorno, però, per scoprire che altri Paesi sono più avanti di noi nell'utilizzo di queste fonti: “Qualche anno fa - ragiona Annamaria Tripaldi - girando per la Grecia in macchina, fui molto colpita dalla presenza diffusa e intensiva di pannelli solari (si potrebbe aprire un dibattito sulla loro efficienza, ma sarebbe un discorso molto lungo) e mi chiesi perché la Grecia avesse una tale presenza di questi pannelli e l’Italia, almeno quella meridionale, con irraggiamento simile, ne fosse completamente priva. Al di là del merito dell'intervento specifico, l’episodio può fornire un’idea del ritardo con cui il nostro Paese si è mosso su questi temi, in confronto con quanto fatto da Paesi a noi vicini”.
Seminario internazionale, X Edizione, 19-20 Novembre, Reggio Calabria Articolo da: Donna, Economia & Potere, 2009 pag.56-59 |