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Architettura come strumento terapeutico
Progettare oggi un alloggio pensando alle esigenze della persona che invecchia vuol dire pensare ad una casa intelligente in senso lato, ovvero ad una progettazione integrata di architettura, nuove tecnologie e prodotti.
Nella patologia di Alzheimer, una grandissima importanza riveste la progettazione degli ambienti, che diventano veri e propri strumenti terapeutici per la cura della malattia stessa. Ad esempio  è di fondamentale importanza attutire suoni e rumori: soluzione ideale sono i pannelli fonoassorbenti .
Sono poi da prevedere stanze speciali per i pazienti che urlano: per queste si devono utilizzare pannelli fonoisolanti.
Nei pavimenti bisognerebbe evitare colori a scacchiera o disegni geometrici, preferendo colori uniformi e materiale antisdrucciolo.

La porta è percepita come “ostacolo da abbattere”: la porta Alzheimer è stata ideata proprio pensando al comportamento del malato e presenta due caratteristiche innovative: consentire l’accesso a spinta in entrata da entrambi i sensi, per facilitarne l’uso, e chiudersi automaticamente (il malato dimentica di chiuderla!).

Per gli arredi vengono proposte  cucine a moduli semoventi e particolari sedie e poltrone che, pur altamente specialistiche per sicurezza, ergonomia e funzionalità, non trascurano l’estetica, dato che è importante creare un’immagine non ospedaliera.

Per i letti si deve tener  conto da una parte della regressione fisica del paziente e dall’altra delle necessità degli operatori, impegnati nel seguire una degenza così particolare.
 
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