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Approvvigionamenti incerti e caro-bollette
Caressa tocca un altro problema fondamentale: “Abbiamo bisogno di certezza della disponibilità dell'energia elettrica, senza rischi di eccessiva dipendenza dall'estero, abbiamo bisogno di un'energia elettrica assai meno costosa che salvaguardi la competitività del nostro Sistema Paese, e abbiamo bisogno di energia elettrica pulita, prodotta con fonti rinnovabili che tutelino l'ambiente”. Ora il parco centrali italiano brucia principalmente gas (al 60%) e petrolio (10%).
Non esistono altri Paesi del G8 con un mix elettrico così sbilanciato sugli idrocarburi: la Francia produce energia all'80% da nucleare e solo al 10% da combustibili fossili, la Germania al 30% da nucleare, al 45% da carbone e solo al 15% da idrocarburi. L'assenza di nucleare e la limitata presenza di carbone nel mix energetico italiano comportano due svantaggi di non poco conto: spingono alle stelle la bolletta elettrica del Sistema Italia, con un costo medio dell'energia triplo rispetto al resto d'Europa, e ci rendono estremamente dipendenti dalle forniture estere, principalmente dalla Russia e dai Paesi arabi. Caressa suggerisce una soluzione: “A mio avviso un mix bilanciato potrebbe essere costituito per il 50% da energia elettrica prodotta da fonti fossili (come il gas), per il 25% dal nucleare e per il 25% da fonti rinnovabili”.

Seminario internazionale, X Edizione, 19-20 Novembre, Reggio Calabria
Articolo da: Donna, Economia & Potere, 2009 pag.56-59
 
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